RIFUGIAMOCI CON ARTE raccoglie i recenti lavori che l'artista LIUBA ha dedicato ai rifugiati, esplorando idee di accettazione, integrazione e rispetto.
Per la prima volta a Rimini, saranno presentati due video di LIUBA realizzati a Berlino dal 2013 al 2016, che partono da performance partecipative realizzate insieme ad gruppo di rifugiati berlinesi:
1. R E F U G E E S W E L C O M E - (2013-2016, durata 17’05”)
2. Y O U ’ R E O U T - (2014-2016, durata 12’54”)
3. WITH NO TIME - performance partecipativa
"Fare luce su ciò che la stampa non ci rivela, coinvolgere direttamente i rifugiati portandoli in galleria, stabilendo che le persone sono più importanti dell’arte; creare performance collettive in cui le persone sperimentano la condizione dei rifugiati, costrette a comprimersi su isole-tappeti metafore del viaggio della speranza dove i corpi si toccano e gli spazi collidono; invitare rifugiati e cittadini a riflettere sulla lotta per l’accettazione e l’esclusione giocando insieme al gioco delle sedie musicali declinato in chiave simbolica; esplorare il silenzio come accoglienza dell’altro, palesando la comune essenza che ci costituisce indipendentemente dalla provenienza".
Queste sono alcune delle molteplici tematiche e suggestioni di un progetto a cui l’artista lavora da anni e che è cominciato prendendo contatti con i rifugiati della tendopoli a Oranienplatz nel centro di Berlino, realizzando performance collettive partecipative, dalle quali sono nate opere fotografiche, video e installazioni.
In occasione dello screening, verrà presentata l'edizione a tiratura illimitata dei due video, in una speciale confezione composta da chiavetta usb e poster con le informazioni sul progetto on-going di LIUBA (30 €). Il ricavato della vendita sarà devoluto direttamente ai rifugiati.
Ingresso gratuito con tessera associativa Liupirogi e Pagiopa
(giornaliero €5 annuale €20)
sito: http://liuba.net
1. R E F U G E E S W E L C O M E (2013-2016)
Quando LIUBA fu invitata a presentare una sua performance al Kreuzberg Pavillon di Berlino si rese conto che non le interessava presentare un suo lavoro, bensì decise di dare voce e spazio ai rifugiati e ai loro problemi invitandoli in galleria.
Per realizzare questo obiettivo, apparentemente facile, l’artista ha dovuto lavorare sodo nel contattare i rifugiati, ascoltare le loro storie, intessere relazioni e infine invitarli a venire in galleria. All’inizio non è stato facile ricevere fiducia, poi il canale si è aperto, e sono nate delle importanti esperienze umane.
Quando i rifugiati che hanno accettato l’invito si sono presentati in galleria sono stati accolti con stupore dal numeroso pubblico presente all’inaugurazione. LIUBA ha quindi invitato tutti a stare in silenzio per 12 minuti (il 12 è un numero simbolico che rappresenta l’unità e la totalità, come i 12 mesi dell’anno) in segno di accoglienza, accettazione, rispetto.
Il silenzio azzera le differenze e permette di concentrarsi su un livello più profondo di percezione e di esistenza. Tutto il pubblico ne è rimasto toccato.
La performance è stata fatta due volte, a distanza di un anno, la seconda volta su richiesta.
2. Y O U ’ R E O U T (2014-2016)
Proiezione del Video della Performance collettiva e partecipativa per un gruppo misto di rifugiati e cittadini, Novembre 2014 a Oranienplatz, la simbolica piazza sede della tendopoli dei rifugiati, ora smantellata.
Con “YOU'RE OUT” ci si concentra sul tema dell’accettazione e dell’esclusione del rifugiato, e più in generale sul concetto di esclusione/appartenenza a un gruppo, a una comunità, a una società, e si riflette anche sulle dinamiche di conflitto con gli altri per non essere esclusi.
Rifugiati, immigrati e cittadini sono stati coinvolti nella performance pubblica che consisteva nel gioco ‘le sedie musicali’ (chiamato Trip to Jerusalem, in Germania), in cui ognuno deve ‘lottare’ per non perdere la propria sedia. La performance finisce con un nuovo giro del gioco con tutti i partecipanti e con una sedia per ogni partecipante: quando la musica finisce ognuno potrà trovare la propria sedia, il proprio posto nella comunità, e sentirsi a casa.
Il senso di produrre un’edizione illimitata di opere video che di solito si trovano solo in mostra nei musei o nei festival nasce dal desiderio di far accedere il grande pubblico alla videoarte e soprattutto, data la tematica estremamente attuale dei lavori, far circolare un contributo diverso a questo problema, visto con gli occhi dell’arte e della poesia. L’arte oggi come ieri è un linguaggio capace di parlare profondamente della società che ci sta intorno.
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LIUBA è un'artista italiana che lavora con la performance, la videoarte e progetti interattivi site-specific partecipativi. Vive tra Milano, Berlino e Rimini.
Il suo lavoro si occupa di tematiche sociali, antropologiche, geografiche e filosofiche; di comportamento umano, interattività e casualità. La sua ricerca si basa sull’analisi della società contemporanea, investigando contraddizioni e problematiche del sistema sociale e del sistema dell’arte.
Il suo lavoro è stato esposto e presentato in musei, festival e gallerie in Italia e all’estero, tra cui Artissima (Torino), PAC Padiglione d’Arte Contemporanea (Milano), WeissPollack Galleries (NewYork), Galerie Parisud (Paris), Arte Fiera (Bologna), Scope (New York), Scope (Londra), Kreuzberg Pavillon (Berlino), Séquence (Chicoutimi, Canada), Grace Exhibition Space (Brooklyn, New York), Image Movement (Berlino).