SABRINA MUZI
“Camminare all’indietro, di lato, e poi avanti, nel lato opposto, di nuovo all’indietro, sostare, e poi procedere, di nuovo... La direzione dello sguardo sembra non mutare, sebbene assecondi il suo ampio raggio di roteazione oculare, mentre il corpo, che significa anche mente o anima, non dimentica nulla, raccoglie tutto ciò che ha incontrato, lo digerisce e trasforma.
Un percorso di ricerca può avere più o meno questa immagine, e così io vedo il mio.
Questa occasione di incontro sul mio lavoro video, estratto da una prassi che si snoda attraverso vari media, è un’esplorazione sui temi e gli immaginari che mi hanno accompagnata, e che ancora ogni volta, mi avviano alla cieca nei territori sconfinati di corpo e rituale, metamorfosi e simbolico, natura e ciclicità.”
BIO:
Sabrina Muzi inizia la sua pratica artistica agli inizi degli anni novanta, lavorando dapprima con l’installazione e il disegno e dal 1996 concentrandosi in ambito video, fotografico, video-installativo e performativo. Dagli anni 2000 inizia a lavorare anche in spazi non deputati all’arte, realizzando interventi urbani, performance partecipative, installazioni site specific, e alternando l’attività in Italia alla partecipazione a programmi di ricerca internazionali, dove realizza progetti contestualizzati al luogo. E’ invitata in vari programmi di residenza, soprattutto in estremo oriente, tra cui Atlantic Center for the Arts (Florida, 2001), MMCA del National Museum of Modern and Contemporary Art in Korea (Seoul, 2007), TAV, Taipei Artist Village a Taiwan (Taipei 2010), e recentemente in Cina (2017) da Handshake 302, gruppo di artisti, antropologi e architetti attivo a Shenzhen, in cui coinvolge la comunità di un villaggio urbano in un progetto performativo, video e fotografico. La sua ricerca di confronto con il “luogo” si traduce anche in interventi in ambienti naturali, come ad esempio nel lavoro site specific realizzato a Colle San Marco nelle Marche (Ascoli Piceno 2011) poi premiato al Premio Terna nel 2012, o nel lavoro realizzato nel Bosco di Cardigliano del Salento (Specchia, 2014).
Il suo lavoro è stato esposto in gallerie, musei, spazi pubblici, fiere d’arte, festival e rassegne video in Italia e all’estero, tra i quali: Abc / Oltredimore / Casabianca / Galleria Neon / VideoartBook / GAM / Fruit / ArteLibro / Ex Chiesa di San Mattia (Bologna); Open Space / Isola art center / Fabbrica del Vapore / Art&gallery / Care of / Miart / Visualcontainer (Milano) / Sensus (Firenze) / ArtVerona (Verona) / Foro Boario (Modena) / Studio Miscetti / CIAC / Tempio Adriano (Roma) / Dislocata (Vignola) / Galleria Boccanera (Trento) / Galleria Marconi (Cupramarittima) / Centro Arti Visive Pescheria (Pesaro) / Mole Vanvitelliana (Ancona) / Rocca Sforzesca (Imola) / Palazzo Lucarini (Trevi) / Palazzo Arnone (Cosenza) / Ex Manifattura Tabacchi (Città S.Angelo) / Palazzo Tiranni (Cagli) / Gamec (Bergamo) / Scotland’s Centre for Photography (Edinburgo) / MNAC (Bucarest) / The Bass Museum of Art (Miami) / Museum for Contemporary Art (Tel Aviv) / Yunnan University Art Museum (Kunming) / IASK Changdong (Seoul) / Threasure Hill Cross Gallery (Taipei) / Videonale (Bonn) / Instants Video (Manosque).
Sabrina Muzi inizia la sua pratica artistica agli inizi degli anni novanta, lavorando dapprima con l’installazione e il disegno e dal 1996 concentrandosi in ambito video, fotografico, video-installativo e performativo. Dagli anni 2000 inizia a lavorare anche in spazi non deputati all’arte, realizzando interventi urbani, performance partecipative, installazioni site specific, e alternando l’attività in Italia alla partecipazione a programmi di ricerca internazionali, dove realizza progetti contestualizzati al luogo. E’ invitata in vari programmi di residenza, soprattutto in estremo oriente, tra cui Atlantic Center for the Arts (Florida, 2001), MMCA del National Museum of Modern and Contemporary Art in Korea (Seoul, 2007), TAV, Taipei Artist Village a Taiwan (Taipei 2010), e recentemente in Cina (2017) da Handshake 302, gruppo di artisti, antropologi e architetti attivo a Shenzhen, in cui coinvolge la comunità di un villaggio urbano in un progetto performativo, video e fotografico. La sua ricerca di confronto con il “luogo” si traduce anche in interventi in ambienti naturali, come ad esempio nel lavoro site specific realizzato a Colle San Marco nelle Marche (Ascoli Piceno 2011) poi premiato al Premio Terna nel 2012, o nel lavoro realizzato nel Bosco di Cardigliano del Salento (Specchia, 2014).
Il suo lavoro è stato esposto in gallerie, musei, spazi pubblici, fiere d’arte, festival e rassegne video in Italia e all’estero, tra i quali: Abc / Oltredimore / Casabianca / Galleria Neon / VideoartBook / GAM / Fruit / ArteLibro / Ex Chiesa di San Mattia (Bologna); Open Space / Isola art center / Fabbrica del Vapore / Art&gallery / Care of / Miart / Visualcontainer (Milano) / Sensus (Firenze) / ArtVerona (Verona) / Foro Boario (Modena) / Studio Miscetti / CIAC / Tempio Adriano (Roma) / Dislocata (Vignola) / Galleria Boccanera (Trento) / Galleria Marconi (Cupramarittima) / Centro Arti Visive Pescheria (Pesaro) / Mole Vanvitelliana (Ancona) / Rocca Sforzesca (Imola) / Palazzo Lucarini (Trevi) / Palazzo Arnone (Cosenza) / Ex Manifattura Tabacchi (Città S.Angelo) / Palazzo Tiranni (Cagli) / Gamec (Bergamo) / Scotland’s Centre for Photography (Edinburgo) / MNAC (Bucarest) / The Bass Museum of Art (Miami) / Museum for Contemporary Art (Tel Aviv) / Yunnan University Art Museum (Kunming) / IASK Changdong (Seoul) / Threasure Hill Cross Gallery (Taipei) / Videonale (Bonn) / Instants Video (Manosque).
Con il Patrocinio del Comune di Rimini